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SABATO 14 e DOMENICA 15 LUGLIO 2007
PASSO DELLO STELVIO
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Ti sei perso la mitica gita allo Stelvio? Sì?! Non disperarti! Vivila insieme a noi ora! Se invece fai parte dei fortunati che c’erano…rivivila gustando ogni momento!
Pronti? Motori accesi?...via!
h. 8.00, sabato, ecco il primo gruppo (Presidente e First Lady, i Pili, Pierluigi detto Niky, io e Marco Schiavi) pronto a partire, o quasi, visto i ritardatari (vero Schiavi??)
E subito una novità: il nuovo punto di ritrovo, il Bar Trattoria Longeri di Valera Fratta, perché il ritrovo solito è stato depennato dalla lista, (sappiamo che è venuto meno all’impegno concreto di sponsor, nonostante abbia ricevuto la pubblicità prevista per i sostenitori del motoclub). Comunque il Bar di Valera risulta più accogliente e familiare e dispone di parcheggio per le moto, quindi meglio così. Voto come prima impressione: 7+
Ma ora è proprio giunto il momento di partire, anche perché c’è un piccolo gruppetto che ci aspetta all’autogrill di Cascina Gobba! Una volta raggiunti gli altri bikers (Marco T. e Luisa, Kase e Stefano Locatelli), sfrecciamo verso i lago di Lecco lungo le 1000 gallerie (non nuove! Ormai note!) per poi puntare verso il Passo del Bernina (in Svizzera).
Traffico inizialmente regolare, solo qualche automobilista impedito (ma è regolare!!), poi diventa più intenso nella zona di Morbegno con code lunghissime a causa dei semafori e della carreggiata a doppio senso. Ed è in questi momenti che, anche se si muore dal caldo nelle tute protettive, si ringrazia di essere su due ruote e di poter sgattaiolare via.
Superato questo rallentamento, finalmente intravediamo il nostro Bar, il Bar della Brace nei pressi di Forcola (SO) dove ci si rilassa (le gambe e la schiena incominciavano a essere indolenzite) e si spizzica qualcosa.
Subito dopo, la sosta del cinquino, potremmo definire così la tappa obbligatoria per fare quel tanto che basta di benzina per arrivare al passo e poi a Livigno dove il pieno costa poco più della metà!
E da qui ci si inizia a divertire, tante curve, più o meno dolci, ma soprattutto un paesaggio meraviglioso, le montagne che si stagliano nel cielo azzurro limpido, il lago di Poschiavo ai loro piedi e poi si inizia a salire… e si sente!
Ed eccoci arrivati al passo del Bernina 2309 metri…che freschino! Secondo un modesto parere il paesaggio non è dei migliori, o almeno non è bello quanto quello appena superato, però fa effetto essere così in alto!
Quest’anno ci siamo dimenticati anche la foto di rito, ma siamo così presi a prenderci in giro che ci basta notare come sul cartello del passo ci sia ancora il nostro adesivo in ottime condizioni! (E bella CTBK!).
Da ricordare: al Bernina ti vendono i panini “tutti tempestati di diamanti”! Eh sì, scherzi a parte, ma un panino 10 euro è un po’ troppo, non credete? Quindi consiglio spassionato: o i panini si portano da casa o si prendono al Bar Forcola, perché al Bernina ti piegano, vedi Terranova e Kase uscire dal Bar quasi in ginocchio per il salasso!
E dopo esserci assicurati di avere tutti qualcosa da sbocconcellare, risaliamo in sella per andare a pranzare in un prato poco più giù, lontano qualche chilometro, e per distenderci all’ombra di qualche pino. C’è anche chi, come il Kase, usa questa pausa per andare in cerca di uccelli dichiarando pubblicamente di esserne un esperto. (Ragazzi occhioooo!). Nonostante i pini, qualcuno riesce anche ad abbrustolirsi, così alle 15 risaliamo di nuovo in sella per raggiungere la nostra tappa finale del giorno: Livigno.
Arrivati, il gruppo si smembra momentaneamente: le coppie all’hotel Camino (subito all’inizio di Livigno) e i ragazzi senza zainetta al seguito, in centro.
Commenti sull’albergo: non è il top, anche perché siamo alloggiati nella dependance, però per una notte può andare (forse l’anno scorso siamo stati così bene negli appartamenti della Cambra che è difficile ridimensionare le aspettative) e comunque dispone del garage per le moto e ha il ristorante di fianco, quindi non possiamo lamentarci, anzi dobbiamo ringraziare il Presidente per averlo trovato, evitando ogni preoccupazione al gruppo. I singoli sono stati più fortunati, ma chi lo sa chi è stato il più fortunato???
Avendo del tempo a disposizione prima della cena si fa un giro a Livigno, così c’è chi ne approfitta per andare in cerca di qualche affare ( il paese è una zona franca per cui non si paga l’iva, avendo su alcuni articoli un reale risparmio) e chi per tornare in albergo a riposarsi.
Poi doccia rigenerante e ci si aspetta fuori dall’hotel (che freddo! Il maglioncino ci sta proprio!) per andare a mangiare tutti insieme perché siamo affamatissimi.
Il gruppo incomincia ad aumentare, ci raggiungono Gixxer e Chiaretta e Guido con moglie e diventiamo così una bella compagnia di 15.
E finalmente si mangiaaaaa: un’ottima cena a base di pizzoccheri, tortelloni, gnocchetti, filetto, salsicce, polenta taragna e per finire il classico dei dolci di montagna: lo strudel, il tutto accompagnato da un buon vino rosso e bianco. L’ambiente poi davvero piacevole, quindi ristorante approvato all’unanimità!!
Ragazzi che giornata! E il bello deve ancora arrivare! Stelvio, aspettaci! Ora però a nanna che domani ci attende un giorno di forte emozioni!
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Il buongiorno si vede dal mattino, beh se è così le premesse ci sono per una giornata superlativa: il sole, già alto, scalda la vallata, il profumo di montagna inebria i sensi (non ancora completamente svegli!!) e noi con la voglia di fare…una mega colazione alla tedesca!!
I primi a svegliarsi sono i Pili che aprono le danze della colazione, li raggiungiamo noi (io e Marco) e poi seguono tutti gli altri…ma che bello svegliarsi così! Siamo tutti felici e contenti, si sta davvero bene! Godiamoci il momento, tanto il secondo gruppo arriva per le 10.30 (poverini, non li invidio! Essersi svegliati prestissimo per partire alle 6.00 da casa, va be’ questo è il pegno da pagare per fare lo Stelvio in un giorno solo!)
Pagato l’albergo e raccolte le nostre cose ci portiamo al punto di ritrovo: l’area di servizio Tamoil e aspettiamo sia i “singoli” che il gruppo; nel frattempo anche Andrea e Giovina si uniscono a noi (sono partiti anche loro di sabato, ma hanno dormito a casa di Andrea in un paese vicino). E sorpresa: alla Tamoil c’è già un CTBK Biker ad aspettarci, Stefano Crespi (da Varese). Dai che diventiamo sempre di più!
Nell’attesa si parla allegramente fino a che non si sente il rombo dei motori dei nostri amici…eccoli che arrivano! Da lontano sembrano tanti mosconi, ma man mano che si avvicinano li riconosciamo: Hayden, Bargiggia, Luca, ecc…………..
Dopo il loro PIT STOP siamo davvero pronti, ora niente ci può più trattenere dalla nostra impresa, nemmeno la gara ciclistica. Infatti, il sabato, scopriamo che oggi c’è una gara su al Passo che blocca la mitica salita fino alle 14.30, ma noi non ci fermiamo, aggiriamo il problema e “assaliamo” il grande Passo da dietro. Non sarà la stessa cosa, ma non possiamo rinunciare.
Dobbiamo seguire le indicazioni per Merano e poi prendere per lo Stelvio. Lasciamo Livigno alle spalle, percorrendo una lunghissima galleria “traforata”, ma bella, che permette di godere del panorama circostante. E arriviamo al confine svizzero, dove ci immettiamo in un tunnel suggestivo e freddo, molto freddo, si corre il rischio di ibernarsi (ma come già detto, niente ci arresta!). Però è proprio particolare questo tunnel! Porta a pensare a qualche passaggio segreto all’epoca dei nazisti. Insomma, a pensarci bene è quasi inquietante, ed è così stretto che ha una corsia sola che funziona a senso alternato.
Finalmente fuori, possiamo sfrecciare e portarci più vicino alla salita…ci siamo, si inizia: vai con le curve a gomito, e ogni curva è un brivido che vola via (Vasco grazie per l’ispirazione), è una serie di emozioni che si arresta in curva, e si lascia andare sul rettilineo.
Le montagne imponenti con le loro cime innevate rapiscono la mente e il cuore fino a che non si è riportati alla realtà dalla difficoltà di superare i tanti ciclisti che si cimentano nella fatica. Infatti, in curva, i ciclisti sono davvero una spina nel fianco! Accidenti a voi! Va be’, ancor pochi secondi e siamo su; abbiamo anche rischiato di essere fermati a 2 metri dall’arrivo, ma grazie alla determinazione del Presidente passiamo sopra alla vigilessa che ci voleva fermare per la famosa corsa ciclistica!
Ci siamo! 2758 metri tutti per noi! Che spettacolo! Che S P E T T A C O LO! E’ così’ bello che svengo! Svenire no, ma stare male sì, sarà per la pressione, l’altitudine, ma con un paio di bustine di zucchero (grazie Gixxer!) torno a riguastare il momento e il panino gigantesco con wurstel e crauti (oggi facciamo i tedeschi fino in fondo!) comprato in uno dei chioschi che si trovano quassù. C’è chi non si accontenta del panino e preferisce pranzare all’Hotel Stelvio, ma l’importante è che all’ora stabilita siamo tutti pronti, belli come il sole, per la foto che immortala ancora una volta la nostra impresa!
Sono già le 14.30, salutiamo lo Stelvio, (tanto tra un anno ci rivediamo!) e iniziamo a scendere, una discesa tranquilla, senza traffico, così raggiungiamo prima la vallata dove torniamo a divertirci. Personalmente adoro questo tratto (Engandina), anche se in piano, per le tante curve, per il paesaggio da favola: prati verdi immensi, mucche che pascolano serene, un fiume che scorre piano costeggiando dapprima e incrociando poi la nostra strada. Anche i paesini di montagna che attraversiamo sono molto carini e caratteristici. Insomma, la cornice perfetta di una giornata meravigliosa!
Una brevissima sosta per far rifornimento di carburante…e poi dritti a Saint Moritz per una pausa vera e propria.
Ci fermiamo al solito posto: sulle sponde del lago di Saint Moritz, sul prato sotto i pini, ed è relax e divertimento allo stato puro. Gixxer e il Presidente sono scatenati, ma anche Marco T. si fa sentire, e insieme coinvolgono i ragazzi del gruppo nel farsi scherzi a turno. Fortunatamente noi ragazze siamo risparmiate da simili giochi e ne approfittiamo per sgranocchiare patatine e filmare il gruppo!
Il tempo vola, sono già le 17 passate ed è ora di ripartire, ma l’entusiasmo non è ancora finito perché ci manca la discesa del Passo del Maloja, altra “calda” emozione.
Sarà che siamo a Luglio, ma nelle tute di pelle si soffoca, quindi è necessario prendere velocità per respirare un po’. E nella discesa del Maloja non si può certo correre, visto l’intenso traffico, però possiamo superare le auto e i camper indisturbati (tanto sono quasi fermi), questo sì!
Il Gruppo si compatta dopo la dogana, poco prima di Chiavenna. Quest’anno, per fortuna, non ci hanno mai fermato, a parte Luca alla fine, perché aveva la targa sporca (vero Luca? Non ci siamo accorti che i numeri non si leggono??), ma basta una pulita e la raccomandazione a stare attento per lasciarlo andare.
Un paio d’ore e siamo a casa (che triste!), ora che le strade e i passi più emozionanti sono stati superati, la voglia di tornare a casa e riprendersi un pochino, c’è! Per questo, nonostante il traffico, da Lecco in poi, è un sorpasso unico, anche in galleria. C’è chi ha il dito costantemente sul clacson per aprirsi la strada tra le auto, e chi invece, ne approfitta della scia del gruppo per portarsi avanti.
Ultimo stop alla stazione di servizio per salutarsi e darsi appuntamento alla prossima puntata…e la gita è finita. E’ stato bellissimo!
Grazie a tutti per aver partecipato, grazie allo staff per aver organizzato l’evento e grazie allo Stelvio per le emozioni regalate!
All’anno prossimo, mi raccomando ancor più numerosi! Ciaooooooooooo!
Silvia Larese |
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